Chirurgia della cataratta
La cataratta è l’opacizzazione del cristallino, lente naturale che permette di mettere a fuoco sulla retina i raggi luminosi paralleli provenienti da un oggetto posto all’infinito.
Non necessariamente è sinonimo di vecchiaia: di solito interessa gli ultracinquantenni, ma alcuni fattori possono anticiparne l’insorgere, come ad esempio nei diabetici, nei pazienti che fanno un uso prolungato di farmaci come cortisone, chemioterapici; oppure dopo ferite, traumi oculari gravi o altre malattie oculari.
L’unico trattamento efficace nella cura della cataratta è rappresentato dall’estrazione chirurgica del cristallino opacizzato con l’invecchiamento e dalla sua sostituzione con una lente intraoculare di materiale sintetico. L’intervento classico di cataratta, che si basa sulla frammentazione del cristallino con ultrasuoni ed incisioni manuali, è l’intervento chirurgico numericamente più eseguito in Italia e nel mondo e fornisce ottimi risultati oltre che un recupero visivo ottimale.
Come per tutti gli atti chirurgici anche nel caso dell’operazione di cataratta possono insorgere complicanze quali emorragie o rotture della capsula del cristallino.
È importante comprendere che il cristallino artificiale non consente di fare tutto ciò che un cristallino naturale sano è in grado di fare. Per questo motivo, anche dopo l’intervento, può essere necessario l’uso di occhiali. La chirurgia della cataratta permette una riabilitazione molto rapida.
L’incisione praticata all’occhio è talmente ridotta nel caso della facoemulsificazione da non richiedere punti di sutura. Il piccolo taglio si rimargina spontaneamente in poche settimane.
Fino alla prima visita di controllo, effettuata il giorno dopo l’intervento, l’occhio operato resta bendato.
È necessaria la somministrazione di gocce antibiotiche e anti-infiammatorie ed è consigliabile proteggere l’occhio con occhiali da sole e con una conchiglia di plastica durante la notte. È inoltre importante limitare per qualche tempo gli sforzi fisici.